La riscoperta degli ortaggi antichi continua a guadagnare terreno nelle cucine italiane, e tra questi un protagonista inaspettato è la sedarina, varietà di sedano rapa spesso dimenticata ma dalle grandi potenzialità culinarie e nutrizionali. Questo ortaggio, appartenente alla famiglia delle Apiaceae, sta vivendo una nuova primavera grazie a un crescente interesse verso alimenti sostenibili e poco impattanti sull’ambiente.
La sedarina è una particolare forma di sedano rapa, caratterizzata da un bulbo più compatto e dalla polpa bianca e croccante. Originaria delle zone europee temperate, questa radice è da sempre apprezzata per il suo sapore delicato e aromatico, che ricorda vagamente il sedano ma con un retrogusto più dolce e meno amaro. Attualmente, la sua coltivazione sta tornando di moda, soprattutto nelle aziende agricole biologiche e nei mercati a chilometro zero, dove si promuove un consumo più consapevole e rispettoso dell’ambiente.
Dal punto di vista nutrizionale, la sedarina è un vero concentrato di vitamine, sali minerali e fibre, con un basso contenuto calorico. La presenza di antiossidanti ne fa un alleato prezioso per il benessere cardiovascolare e la prevenzione delle infiammazioni. Inoltre, grazie al suo indice glicemico contenuto, è indicata anche nelle diete per chi deve controllare i livelli di zucchero nel sangue.
Un’alternativa innovativa alle patate: come cucinare la sedarina
Una delle novità più interessanti riguarda l’utilizzo della sedarina in cucina. Recenti sperimentazioni gastronomiche suggeriscono di impiegare questo ortaggio come sostituto delle patate, sia nelle preparazioni al forno che nei purè. La sua consistenza si presta perfettamente a queste ricette, donando un sapore più raffinato e meno amido rispetto al tubero tradizionale.
Per esempio, tagliata a cubetti e arrostita con un filo d’olio extravergine d’oliva, rosmarino e aglio, la sedarina diventa un contorno croccante e leggero. In alternativa, bollita e frullata con un po’ di latte vegetale e noce moscata, si trasforma in un purè cremoso, ideale per chi cerca un’alternativa più digeribile e ricca di nutrienti. Questa versatilità culinaria rende la sedarina un ingrediente prezioso per chi desidera innovare senza rinunciare a salute e gusto.
Il recupero della sedarina si inserisce perfettamente nel movimento verso una gastronomia più sostenibile e attenta alle stagionalità. Coltivare ortaggi meno comuni come il sedano rapa aiuta a preservare la biodiversità agricola e riduce l’impatto ambientale legato alla produzione alimentare di massa. Inoltre, l’uso di ingredienti locali e di stagione, come appunto la sedarina, promuove un modello di consumo più responsabile e consapevole.
In questo scenario, chef e appassionati di cucina sono sempre più attratti da questo ortaggio “dimenticato”, riscoprendo antiche ricette e sperimentandone di nuove, contribuendo così a valorizzare un patrimonio alimentare spesso trascurato ma ricco di potenzialità. La sedarina, dunque, non è solo un ritorno al passato, ma un passo avanti verso un’alimentazione innovativa e rispettosa del pianeta.
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