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Crollo Torre dei Conti ai Fori Imperiali, primi indagati quattro tecnici tra cui tre architetti

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A seguito del crollo della Torre dei Conti ai Fori Imperiali, uno degli eventi più inquietanti avvenuti nel cuore della Capitale, emergono i primi sviluppi giudiziari. Le indagini si concentrano su quattro professionisti, tra cui tre architetti e un ingegnere, ritenuti responsabili della manutenzione e della sicurezza della struttura.

L’attenzione degli inquirenti si è focalizzata su un gruppo ristretto di esperti coinvolti nella gestione tecnica e progettuale della Torre, un monumento storico che da anni mostrava segni di degrado. I tre architetti, insieme all’ingegnere, sono accusati di omissioni e negligenze che avrebbero compromesso la stabilità dell’edificio, determinando il tragico cedimento strutturale.

Secondo le prime ricostruzioni, le verifiche tecniche periodiche non sarebbero state condotte con la dovuta accuratezza, né sarebbero state tempestivamente segnalate le criticità riscontrate. Ciò avrebbe causato un accumulo di problematiche strutturali che, in assenza di interventi adeguati, hanno portato al collasso parziale della torre.

La Torre dei Conti: simbolo storico e criticità strutturali

La Torre dei Conti, costruita nel XIII secolo, rappresenta un elemento chiave del paesaggio archeologico romano, affacciata sui Fori Imperiali e vicina al Colosseo. Negli ultimi anni, la struttura aveva subito diversi interventi di restauro, ma la sua conservazione è da sempre stata una sfida complessa a causa della sua età e dell’esposizione agli agenti atmosferici.

Le autorità competenti avevano più volte segnalato la necessità di monitoraggi più stringenti e di interventi straordinari di consolidamento. Il crollo ha quindi riacceso il dibattito sullo stato di conservazione dei monumenti storici cittadini e sull’efficacia dei protocolli di sicurezza adottati.

L’inchiesta proseguirà con l’analisi dettagliata dei documenti tecnici e delle pratiche di manutenzione relative alla Torre dei Conti. Gli indagati rischiano pesanti conseguenze, non solo sul piano penale, ma anche professionale, qualora venga accertata una responsabilità diretta nella mancata prevenzione del crollo.

Il caso ha inoltre stimolato una riflessione più ampia sull’importanza di una sorveglianza continua e rigorosa dei patrimoni culturali, in particolare in una città come Roma, dove il tessuto urbano è intriso di testimonianze storiche fragili e preziose. Le autorità locali e nazionali sono chiamate a rafforzare le strategie di tutela per evitare che simili eventi si ripetano.

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